Nei film di arti marziali tipici degli anni ’70 con Bruce Lee ricorreva un titolo: “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente”. Parafrasandolo e riportandolo dalla Cina ad Agnano si potrebbe dire:“L’Urlo dei Venti affascina anche la Scandinavia”. Già, perché la presenza del direttore tecnico dell’ippodromo di Solvalla Anders Malmrot era stata premeditata e con uno scopo ben preciso: quello di invitare il figlio di Mago d’Amore all’Elitlopp in programma a fine mese a Stoccolma. “E’ un cavallo che seguo da tempo – ci ha confidato il Racing Director di Solvalla – Nella vittoria del Luxembourg mi aveva entusiasmato e avendolo visto nuovamente oggi all’opera dal vivo mi son convinto più che mai a consegnargli il biglietto d’invito.”
Se poi il viaggio si farà o meno si vedrà prossimamente anche se a oggi appare difficile. Quello che conta è che il figlio di Mago D’Amore ha rispettato in pieno il suo ruolo di favorito e l’epilogo a lui propizio non è stato mai in discussione.
E’ stata la vittoria del più forte in una finale che aveva perso strada facendo uno dei protagonisti più attesi, il vincitore dello scorso anno Timone Ek, vittima probabilmente di un contrattempo fisico, un colpo a un tendine, visto come ha gettato la spugna a palo lontano. Una prestazione indubbiamente al di sotto delle attese dopo la quale i proprietari hanno deciso di concludere il rapporto con Philippe Billard e Fabrice Souloy e di affidare il figlio di Mr Vic a a Alessandro Gocciadoro. Ma anche alcuni di quelli che hanno strappato il pass lo hanno fatto con un risultato forse al di sotto delle attese. Così se in un ipotetico antepost (quanti soldi buttati via per non accettare le scommesse nei giorni precedenti la corsa) gli avversari di Urlo dei Venti sarebbero stati Timone Ek e Dante Boko, nella realtà dei fatti, una volta esaurite le batterie, i pericoli hanno preso le sembianze di Arazi Boko e Trendy Ok, due dei Goccia’s Boys che hanno messo in difficoltà par qualche scelta, anche l’uomo in giallo.
LE BATTERIE
Facciamo un passo indietro allora e rivediamo in sintesi quello che interessante hanno offerto i tre heats di qualificazione. Nella prima batteria si è capito subito che Urlo dei Venti avrebbe fatto sul serio. Il cavallo si è presentato molto ardente, e ben concentrato. Sullo scatto prevedibile di Tamure Roc, Enrico Bellei si è proiettato subito all’esterno in terziglia con all’interno Uno Italia che poi ha saggiamente desistito. Tamurè Roc ha ceduto strada e Dreammoko partito comunque sollecitamente si è sistemato terzo alla corda. A quel punto la corsa era chiusa e di fatto è vissuta solamente sul duello per il posto d’onoro che ha visto prevalere Dreammoko su Tamure Ropc.
Nella seconda in molti si attendevano la rivincita dei grandi sfortunati del Costa Azzurra: Arazi Boko e Uragano Trebì. Anche qui attese tutto sommato rispettate con i due, nell’ordine, che hanno fatto valere la posizione in partenza ai danni di Sharon Gar rimasta all’esterno e ben presto fuori corsa. Il grande protagonista è stato Vivid Wise As con un positivo e coraggioso Edo Loccisano che sul rallentamento davanti alle tribune ha rifatto il gruppo ed è andato a posizionarsi all’esterno del battistrada per poi accompagnarlo in un’andatura “tattica”. In retta Arazi staccava, Uragano Trebì lo seguiva questa volta senza vedere macchie” , mentre Vivid calava un po’ alla distanza, ma salvava il terzo e quindi l’accesso alla finale dal ritorno di un vivace Probo Op.
La terza batteria era la più combattuta, interessante e anche, per certi versi la più sorprendente. Dante Boko, come prevedibile, allo stacco scavalcava tutti, ma si ritrovava subito all’esterno Timone Ek quanto mai sollecito al via che andava in pressione. Giampaolo Minnucci sceglieva di “mandare”, probabilmente per non esagerare nello spunto; magari anche per un tacito accordo. Tant’è che subito dopo rispostava all’esterno anticipando di misura Skyline Dany in sediolo al quale Giorgio D’Alessandro jr aveva tentato la mossa della vita e così davanti alle tribune lo svedese era di nuovo leader, ma a caro prezzo, ovvero con un 26.9 di primo quarto e un 41.3 per i 600 metri. Uno “scambio” che ha destato qualche polemica, ma che è stato anche condotto a ritmi vertiginosi. Frazioni che poi inevitabilmente peseranno sul risultato finale. Infatti ai 500 conclusivi Timone accusava un visibile rallentamento; all’esterno calava anche Skyline e così Trendy Ok che era in seconda pariglia portava il suo spunto su un Dante Boko che resisteva lungo tutta la curva e per la prima parte della retta, ma poi doveca abdicare subendo anche il ritorno di un brillante Turno di Azzurra che conquistava a sorpresa la seconda posizione.
LA FINALE
Subito dopo la terza batteria il pensiero è volato alla scelta dei numeri e delle guide da parte della famiglia Gocciadoro. Il medesimo tempo realizzato da Urlo dei Veti e Trendy Ok imponeva il sorteggio. La prima a scegliere era la femmina che optava per il 2. Enrico Bellei che aveva avuto qualche difficoltà a partire alla corda nella batteria con Rombo di Cannone, cambiava idea e dall’originario 1, passava al 3 e così Arazi si sistemava allo steccato. Alessandro Gocciadoro sceglieva le guide del cavallo “di famiglia” lasciando quelle di Trendy Ok a Roberto Andreghetti. Poche sorprese per gli altri con Uragano Trebì che pur avendo il 6 a disposizione, optava invece per la seconda fila. Il resto è storia con la partenza brillante di Dreammoko, quasi inedita; la mossa di Bellei di farlo prima passare e poi andare subito a destra e il classico “cerino” tra gli zoccoli di Dante Boko, mentre di dentro un Arazi Boko forse un po’ a sorpresa arrendevole, si sistemava in terza posizione. Una volta davanti ovviamente Bellei la impostava sul piano tattico sdraiandosi all’indietro e raggruppando il gruppo. Poi la fuga conclusiva e il controllo nel finale su un comunque positivo Dreammoko e su Arazi Boko capaci di rinuzzare il tentativo di Turno di Azzurra e il buon finale di Uragano Trebì.
LE PAGELLE
Che Lotteria è stato? Difficile dirlo oggi, a caldo. Certo Dreammoko fino ad oggi non è apparso un fenomeno, Arazi Boko, protagonista a undici anni ovviamente non lascia grandi prospettive anche se va dato adito a Leonardo Cecchi e Alessandro Gocciadoro di aver saputo pescare molto bene questo cavallo e di averlo fatto con la convinzione che alla fine avrebbe potuto dire la sua nel circuito degli anziani. Entrambi meritano un’ampia sufficienza se non qualcosa di più. Timone Ek e Dante Boko sono le delusioni, spiace, ma sarebbe ingiusto non considerarle tali con tanto di insufficienza pur con le varie attenuanti. Vivid Wise, Turno di Azzurra, Uragano Treby e Tamure Roc, soprattutto per la batteria, sono a loro modo risultati dei buoni protagonisti e il sei di stima se lo sono meritato tutto.
La differenza sul rating di questo Lotteria è destinata a farla proprio il vincitore Urlo dei Venti. Dipende da lui se l’edizione 2018, interessante per il gioco (con oltre 280mila euro scommessi sul campo di cui 175mila a quota fissa) e discreta come numero di presenze, potrà essere considerata positiva o meno anche sul piano tecnico. Lo scorso anno Timoko dopo essere stato sconfitto a Napoli seppe andare a vincere l’Elitlopp, questa volta biosognerà vedere cosa accadrà. Certo, un percorso estero da protagonista di Urlo dei Venti nobiliterebbe il tutto, se invece questo non ci sarà rimarremo nel dubbio, ma sarebbe comunque intanto giusto cominciare a lavorare già per la prossima edizione al di là di tutto e tutti in modo da cercare di ridurre il gap e la concorrenza delle tante corse estere che in questo momento intasano il calendario.
In fondo, come dice Salvio Cervone… il Lotteria (come Sanremo) è… il Lotteria.
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