05 October
2022
73° GP Lotteria 2022 News
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Il Vernissage di Gocciadoro

L’ippica moderna soprattutto da noi dove i problemi sono tanti e arcinoti, si nutre di emozioni e il pomeriggio le 73° Lotteria di Agnano ne ha distribuite davvero tante che si fa fatica quasi a raccontarle tutte o anche solo a stilare una graduatoria. (© 2022 Luigi Migliaccio – Trotto & Turf

Ha cominciato un redivivo Zacon Gio nella prima batteria.
Una vittoria col brivido visto che in partenza c’è stata la rottura di Zorro Wind che ha costretto la giuria a vedere e rivedere la fase iniziale della corsa. Il contatto non c’è stato, Roberto Vecchione ha fatto il possibile e qualcosa di più per tenere alta la ruota del sulky in una curva affrontata al pieno dei giri. Alla fine Zacon è passato su Achille Blv e ha sciorinato un percorso di testa d’altri tempi (per lui) commovente da 1.10.6 al km rendendosi imprendibile e soprattutto provocando le grandi sorprese della giornata visto che gli attesissimi Cokstile e Dorgos De Guez sono mancati all’appello e in finale sono andati un diligente Achille Blv e una commovente Viscarda Jet che solo una decina di mesi fa sembrava avviata alla carriera di fattrice e che invece ha saputo mettere in scena uno spunto finale davvero di qualità.
Lo Zacon visto in batteria, ma per certi versi anche in finale, è sembrato molto vicino ai suoi livelli migliori e certo, riuscisse a mantenere questa forma, la trasferta allo Yonkers per l’International Trot potrebbe diventare estremamente interessante soprattutto considerando che si correrà su un anello da 800 metri.

Non avevamo ancora completato questo genere di valutazioni che Holger Ehlert ha messo a segno un secondo gran colpo in questo Lotteria. Grazie a un Bleff Dipa anche lui eccezionale. Roberto Vecchione ha dovuto fare di necessità virtù e cambiare il proprio piano tattico al volo, proprio dietro la macchina: “Avevo pensato di partire e andare davanti, ma il cavallo arrivato all’ala si è un po’ piegato e mi sono dovuto accontentare senza scattare come avrei voluto”. Bleff Dipa però è un campione vero anche lui. Roberto Vecchione ne è cosciente e dopo i 400 metri iniziali, una volta assestatesi le posizioni è venuto via per andare a rilevare il comando chiudendo a passo costante da 1.10.4. Lasciando il secondo posto a un buon Vernissage Grif che andava a pizzicare Vincerò Gar.
Così a metà pomeriggio Holger Ehlert aveva asssestato un uno/due secco al Lotteria che sembrava in grado di stendere le velleità di ogni avversario, anche perché gli stranieri, i temuti stranieri non erano stati mai un fattore…

Ma c’era ancora da vedere in pista il grande favorito della vigilia: Vivid Wise. Se in passato qualcuno aveva posto qualche dubbio sulla compatibilità del figlio di Yankee Glide con le due prove, Mathieu Abrivard è sceso in pista al motto tutto partenopeo del “non è vero, ma ci credo” (Principe De Curtis docet) e così si è limitato al massimo risultato con il minimo sforzo. Gli sono bastati gli ultimi 300 metri di corsa (e forse ne sarebbe stato sufficiente qualcuno in meno) per dominare il terzo heat e piegare la resistenza prima di Usain Toll e poi a contenere agevolmente Milliondollarrhyme (unico straniero ad accedere alla finale) e vincere la batteria più lenta, mentre quarta giungeva una commovente Birba Caf che gettava le basi per il successo nella Consolazione. “Ho pensato solo a spendere il meno possibile…” le parole di un glaciale Abrivard.

Pomeriggio di emozioni, si diceva, e come non definire tale il ritorno sul palco di Roberto Andreghetti accolto dalla cronaca di Salvio Cervone del primo dei quattro Lotteria vinti, quello del 2013 (il primo dell’attuale gestione di Agnano) in sediolo a Mack Grace Sm davanti a un certo Commander Crowe, roba da far accapponare la pelle anche all’ippico più disincantato, specie quando poi, vestita la “sua” storica giubba, Roby è salito in sulky a uno statuario Vitruvio, altro passo d’addio, per andare ad accogliere i finalisti in fondo alla pista in erba del galoppo e condurli davanti a un pubblico sicuramente non numeroso come negli anni migliori (comunque 220mila euro il volume di gioco sul campo), ma caloroso come poche volte abbiamo sentito, che ha applaudito anche la lunga colonna sonora del precorsa sempre affascinante.

EMOZIONE FINALE
Il capitolo conclusivo è stato un condensato di emozioni da brividi: il risultato chi legge lo conosce a menadito, ce lo ha scolpito nella memoria, serve a poco ricordare la partenza lampo di Vivid Wise As su un accondiscendente Zacon Gio, la mossa di Antonio Di Nardo, chiamato al sediolo di Bleff Dipa che ha cercato comunque di dare una corsa vera all’avversario e la posizione in seconda pariglia di Vernissage Grif che nei commenti di pochi minuti prima era stato promosso al ruolo ufficiale di outsider di lusso.
Si andava forte, l’andatura non è mai mancata, ma già ai 500 metri finali qualcuno a cominciato a mormorare… vuoi vedere che… Alessandro Gocciadoro, che aveva abbandonato per una volta la sua giubba gialla indossando quella nera e oro di Gennaro Riccio, sembrava pronto a far esplodere il figlio di Varenne cui, per una volta, erano stati gli altri a costruire la corsa.
Guidata perfetta; ha aspettato il massimo; ha solo ampliato il raggio di curvatura entrando in dirittura per ritrovarsi a destra di quelli che lo precedevano e il boato di Agnano, che non aspettava altro di poter celebrare il campione biondo, lo ha accompagnato in una retta d’arrivo trionfante.
Un successo che lo ha sopraffatto emozionalmente che gli ha impedito per qualche lungo minuto anche solo di parlare fino a quando lo sguardo è andato anche al cielo dove da appena poche ore era salito il papà di Gennaro Riccio. Sarà retorica quanto volete, ma un cavallo che sembrava inesorabilmente a freccia in giù appena un mese fa viene a cogliere la vittoria più prestigiosa della propria carriera in circostanze simili non può che far pensare a un qualcosa di… trovate voi la parola. Quello stesso qualcosa che ha accompagnato comunque Zacon Gio (anche il suo proprietario vittima di un lutto proprio alla vigilia del Lotteria) a un meritato terzo posto alle spalle di un quasi incredulo Mathieu Abrivard che andando davanti al volo con Vivid Wise As aveva forse pensato di aver risolto anzi tempo la partita…

FLOP FRANCESE
Un po’ i numeri, un po’ le caratteristiche dei cavalli: questa volta gli ospiti transalpini non sono riusciti ad incidere. Dorgos De Guez in batteria ha seguito Cokstile, ma avrebbe avuto bisogno di una progressione più lunga. Forse Bazire ha “battezzato” il norvegese come cavallo da battere ed è rimasto sorpreso dal calo del portacolori della scuderia Santese quando ha spostato non è riuscito a scattare al meglio. Feydeau Seven opaco, Delia du Pommereux ha pagato oltre misura il numero della batteria e nella consolazione invece ha avuto problemi di andatura. Ma certo contro i nostri che andavano così forte non era facile emergere.

LA MALEDIZIONE DI VIVID
La maledizione di Vivid al Lotteria… Sembra un romanzo: quinta partecipazione e mai come stavolta sembrava che il più fosse fatto e non si venga a dire che è un problema di doppia prova. Non si perde da 1.10.1 (record della corsa) sul palo negli ultimi 50 metri, se non digerisci il doppio impegno. Una volta la tattica, una volta l’avversario che va più forte, insomma… ci sono destini avversi e quello del Lotteria per il portacolori di Antonio Somma sembra proprio uno di questi. E’ il suo miglior risultato in questa corsa dopo il terzo posto del 2020, ma non basta. Potrebbe riprovarci, chissà… magari per scrivere un’altra pagina fantastica nel romanzo di questa corsa che non finisce mai di stupire.

ALESSANDRO GOCCIADORO
Sopraffatto dall’emozione per la prima vittoria nel Lotteria ottenuta oltre tutto facendo registrare il record della corsa, Alessandro Gocciadoro ci ha messo un po’ prima di riuscire ad analizzare freddamente l’accaduto.
“E’ stata un’emozione grandissima. C’era anche il fatto della scomparsa del papà di Gennaro che era legatissimo a Vernissage. La prima vittoria in questa corsa, una serie di circostanze che veramente mi hanno fatto esplodere.”

Più difficili gli ultimi 200 metri della corsa o i primi 200 dopo il palo…
“Un po’ tutto. Il cavallo, a dire il vero l’ho sentito carico lungo tutto il percorso e a metà dell’ultima curva ero davvero convinto di potermela giocare. Ho sentito l’urlo della folla ed è stato da brividi, ma è chiaro che dopo il traguardo non sapevo più a cosa pensare…”

Ma cosa è cambiato da Cesena a Napoli…
“Indiscutibilmente Vernissage ha nelle gambe e soprattutto nella testa tante battaglie, tante corse fatte da protagonista assoluto e a Cesena indiscutibilmente è apparso un po’ spento, ma non nel fisico. In lavoro ha sempre di mostrato di andare. Diciamo più qualcosa a livello di concentrazione. A Bologna nel lavoro fatto un po’ di giorni fa abbiamo capito che una soluzione poteva essere la briglia chiusa. Abbiamo quindi optato per questa soluzione, ma abbiamo scelto di farlo solamente nell’eventuale finale ovvero quando sarebbe servito quel qualcosa in più e devo dire che è andata benissimo.”



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